
Nel corso degli anni il Ristorante Giardino si è sviluppato dal nucleo storico in varie sale e verande, di ampiezza e stili d’arredo differenti che, adattate alle varie necessità, si articolano su quattro livelli, collegate ai due parcheggi privati tramite l’ ascensore interno.
Dal 1931 ad oggi quattro generazioni della Famiglia Delle Fratte si sono susseguite alla guida del ristorante, rimanendo legati alla sua storia e alla sua cucina, fortemente radicata nel territorio e rivisitando i piatti della tradizione culinaria laziale, ai quali si affianca la cucina a base di pesce e la pizzeria con il forno a legna.
Cortesia e professionalità ci distinguono e ci fanno apprezzare.
L’enoteca
Ovvero un vino che passando da regione a regione, ma più precisamente da “terroir” a “terroir”, riesca ad esprimere la vera natura e cultura della nostra penisola.
Così è concipita e realizzata la nostra carta dei vini che propone più di quattrocento etichette in prevalenza di produttori italiani, ai quali si affiancano produttori di grandissimi vini di Francia e Germania, con una sempre più crescente presenza di vini a lavorazione biodinamica.
A disposizione 3 sale di varie dimensioni, attrezzate in modo funzionale, per una capienza da 20 a 130 partecipanti.
Tra le nostre specialità spiccano le paste fatte in casa, i bastardoni in canna, le minestre in pagnotta, la famosa “pasta alla forma”, le carni esclusivamente italiane, “i tordi matti” (piatto tipico di Zagarolo), i tagli di quinto quarto, la cucina di pesce con prodotti ittici freschi, le verdure, le insalate di campo e la pizzeria con ingredienti di primissima scelta
Piatto che da decenni caratterizza il nostro ristorante, una sorta di amatriciana rivisitata, una cottura espressa con pomodoro fresco e pancetta mantecata direttamente al tavolo dentro una forma di Pecorino Romano DOP.
Il Tordo matto di Zagarolo è un piatto tipico di Zagarolo. Si tratta di un involto di carne equina con all’interno un battuto di lardo di prosciutto, aglio, prezzemolo,coriandolo, sale, ed altre spezie locali.
Da anni proponiamo cucina a base di pesce, dove la freschezza dei prodotti ittici ci permette di offrire alla nostra clientela un’ampia gamma di piatti, tra i quali: insalata di polpo verace, tartare lavorate al coltello, paccheri al ragù di mare, trenette alle aragostelle ed un’ampia selezione di secondi piatti.
Accanto al menù alla carta si affianca la pizzeria con il forno a legna dove ogni processo di produzione viene svolto completamente a mano senza l’ ausilio di nessun macchinario, grazie ad una lunga fermentazione e all’uso di ingredienti di primissima scelta possiamo proporre alla nostra clientela una pizza fragrante e ad alta digeribilità.
Il parco tematico è stato inaugurato il 25 maggio 2011 ed aperto al pubblico il 26 maggio 2011. Il solo parco misura 185,000 m², l’area parcheggio occupa invece 118.000 mq, mentre per l’espansione del parco sono disponibili 57.000 mq accanto la zona uffici di 20.000 mq. Peculiarità del parco è il grande lago centrale, intorno al quale si dispongono tutte le 36 attrazioni, negozi, punti ristoro e aree spettacoli che compongono la struttura. Caratteristica è la forte tematizzazione, che affronta i temi più diversi, dalle rovine maya allo Steampunk, passando per dolmen preistorici, castelli e architetture reali e fantastiche di ogni epoca. Il tutto fa capo al tema principale del parco: la magia. Magicland ospita alcune attrazioni uniche sulla piazza italiana, in primis il Dark Ride Interattivo Multidimensionale “Huntik 5D”, ispirato all’omonima serie animata.
L’Outlet Village Valmontone è la città dello shopping tra le più importanti del Lazio e del centro Italia. Situato nel territorio del Comune di Valmontone, l’outlet sorge a circa 40 km da Roma, nella zona delle Colline Romane, all’interno del Polo Turistico Integrato di Roma-Valmontone.
per chi ama fare shopping in famiglia, nelle vicinanze dell’Outlet sorge il Parco Rainbow Magicland, un grande parco divertimenti che propone 35 attrazioni, 3 teatri, un palaghiaccio e 28 punti di ristorazione.
Il santuario fu costruito alla fine del II secolo a.C. La datazione del complesso, tradizionalmente considerato di età sillana, fu rimessa in discussione dai primi editori del complesso (F. Fasolo, G. Gullini, Il santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina, I-II, Roma 1953), che lo attribuirono piuttosto alla metà del II secolo a.C., ed è stata quindi riportata su basi epigrafiche alla fine dello stesso secolo.I suoi resti, che erano stati nel tempo inglobati nell’abitato medioevale, furono rimessi in luce in seguito al bombardamento del centro cittadino nel 1944.